Ricordarmi del buio,
quando la luce gonfia la pelle.
Sapere che vi è un'ombra di solitudine,
fra le trame tessute nel sole,
tanto cara all'animo
che giustifica, in essa, la sua caducità.
Sentire i chiaro scuri
nell'allucinazione del vivere.
Rincorro la promessa,
inciampo nell'oblio.
Noncuranza che tradisce il sogno felice d'esistere.
Questa luce, nello spasmo del cuore,
si ravviva mentre infilo, distratta,
una mano in tasca
e mi ricordo, allora, di aver vissuto quale sagoma disincarnata.
In tale, nuova luminosità
scorgo, altresì chiaramente,
la forma di questa materia bellissima.
Scalza, mi aggiro fra i recinti polari che mi contengono
ora grigia, ora maculata di fulgidi sorrisi.
Ricordarmi di tutto,
lontano o attiguo,
il volto doppio di persona umana.
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